ZeroNet: Il web P2P a prova di censura

23 Luglio 2016 Silvio Marano

ZeroNet: Il web P2P a prova di censura

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Dall’Ungheria una via più anarchica al classico modo di concepire il web, basata su torrent e blockchain, per la creazione di siti web che non possono essere oscurati.

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modello client-server

Un sito web è un insieme di pagine e servizi che risiede su un server. A prescindere dalla tecnologia distribuita o meno usata dal server, questo è per forza di cose gerarchico e centralizzato per quanto riguarda controllo e giurisdizione, risponde infatti a un IP statico che a sua volta avrà delle sedi ben precise, che usi il datacenter di un servizio hosting basato su cloud, o un computer adibito a server casalingo.
Questo fa sì che un’autorità possa in qualsiasi momento oscurare il sito, imponendo al servizio hosting di rimuoverne i contenuti, bloccando i DNS oppure intimando al provider internet che serve la connessione al sito in questione di bloccarne i suoi servizi.

p2p

modello p2p

ZeroNet nasce con l’obiettivo di impedire che ciò avvenga. Questo è reso possibile dall’impiego d’un modello distribuito secondo una logica p2p: gli indirizzi sono creati su blockchain, e lo storage caricato sulla rete torrent. Ciò vuol dire che ogni sito ZeroNet non ha più delle sedi centrali a cui fa riferimento, ma è fisicamente sparpagliato su vari nodi indipendenti (peers).
Dato che questo rende i servizi su ZeroNet difficilmente oscurabili ma comunque non più anonimi della rete torrent, è stato integrato anche il supporto nativo all’utilizzo della rete Tor per migliorarne l’anonimato.

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schermata home di ZeroNet

Come si accede?
Entrare in ZeroNet è semplicissimo, basta installare un client scritto in python (e disponibile per i sistemi Windows, Linux e OSX) chiamato ZeroBundle dal sito ufficiale, avviare lo script di lancio e in pochi istanti verrà creata la vostra chiave privata e verrete portati alla pagina principale che vi mostrerà alcuni servizi base, come il blog di discussione e una sezione da cui generare un ID personale per accedere al servizio di posta anonimo integrato (ZeroMail) e vari altri servizi. Per creare un nuovo sito in ZeroNet, invece, bisogna procurarsi dei Namecoin una criptovaluta basata su una versione modificata della blockchain utilizzata dal ben più noto Bitcoin, che servirà all’attivazione di un dominio web .bit, la risposta decentralizzata ai classici domini basati sulla gerarchia DNS (i domini .bit a differenza degli altri classici domini, non sono sotto la giurisdizione dell’ICANN né di nessun altra autorità).

I siti di rilievo in ZeroNet non sono ancora molti, come era lecito aspettarsi visto che il progetto è in funzione ancora da poco tempo e piuttosto giovane, ma è attivamente sviluppato e già pienamente funzionale, e sta guadagnando ogni giorno sempre più utenti.

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